WELLNESS – PAOLO RENDINA INCONTRA IL DOTT. ANTONELLO CALABRESE: “Sempre al computer? Ora muoviti!”

Dopo qualche ora passata al pc, nonostante la qualità della sedia e l’attenzione che ho dedicata a curare l’ergonomia della mia postazione, la stanchezza fisica si fa sentire e da più di una articolazione il mio corpo mi manda segnali di indolenzimento. Mi sa che è il momento di interpellare Antonello Calabrese, vecchio amico, operatore e insegnante di Discipline Bio Naturali, che ha lavorato per anni in stabilimenti termali e ne ha diretti, formandone il personale. 

Caro Antonello, anche tu, come docente, passi ore al computer: che consigli hai da darci per migliorare il nostro benessere e prevenire danni?

“Paolo, come ben sai la prima cosa è allestire una buona postazione di lavoro ma, su questo, non ho nulla da insegnarti. La cosa da comprendere è, però, che anche la migliore seduta, la scrivania con gli accorgimenti più attenti, possono fare tantissimo ma non tutto, se per necessità o per piacere le ore passate al computer sono davvero tante. Per questo ci sono una serie di esercizi che possiamo praticare periodicamente per sciogliere, allungare e rielasticizzare muscoli e articolazioni che, normalmente, soffrono delle posture che assumiamo per tempi prolungati”.

Fammi capire: sono esercizi per i quali dobbiamo uscire di casa o ci servono attrezzature particolari?

“Tutt’altro; Alcune di queste pratiche possiamo svolgerle direttamente dalla nostra postazione o, addirittura, sfruttando la nostra beneamata sedia da gamer, che può diventare un’utilissima alleata”.

Ci puoi fare qualche esempio?

“Iniziamo da una zona che, potrei scommetterci, è tesa in ognuno di noi, dopo qualche ora di permanenza al pc: il collo e, più nello specifico, la nuca, sede dei muscoli che muovono e sorreggono la testa. Partiamo da una informazione: Il peso che i nostri muscoli cervicali devono sostenere, quando siamo perfettamente diritti, in una posizione corretta, è di circa 5 kg. Secondo te di quando aumenta se incliniamo in avanti il capo di 15°, come spesso ci capita di fare guardando la tastiera?”

Non saprei, ma credo arrivi a 7, 8 kg

“Arriva a 12 Kg. e, se incliniamo la testa fino a 60°, che è la posizione che assumiamo spesso quando guardiamo il cellulare tenendolo all’altezza del petto, il peso sostenuto di muscoli aumenta fino a 27 Kg”.

Pazzesco! È evidente che poi il collo faccia male. Che ginnastica possiamo fare per sciogliere le tensioni cervicali?

“Nel mio mestiere spesso si attinge a tecniche secolari come il Pa Tuan Chin, una antica ginnastica preparatoria alle Arti Marziali, ma in questo caso, la tecnica è veramente istintiva. L’importante è prestare attenzione ad ogni movimento, compiendolo con lentezza e consapevolezza, per non superare mai il proprio limite muscolo-tendineo. I movimenti sono quattro, ognuno dei quali va ripetuto una decina di volte, e la serie dei quattro gesti andrebbe praticata due o tre volte almeno, nell’arco della giornata. Il tutto non porta via più di cinque minuti per volta”.

Sono pronto!

“Cominciamo col curare la postura: schiena dritta, testa in asse con la colonna vertebrale, spalle rilasciate con le braccia che cadono lungo il corpo, meglio se stiamo in piedi. Come primo esercizio, lasciare andare il capo in avanti lentamente, fino a portare il mento verso lo sterno e poi, sempre lentamente, riportare il capo prima in asse con la colonna e poi indietro, fino a sentire che la gola si estende. È come dire “si”, lentissimamente e curando sempre che le vertebre cervicali siano distanziate tra di loro, come se volessimo allontanare la sommità del capo dal busto. Tutto chiaro?”

Ci sono!

“Adesso che abbiamo detto “si”, diciamo “no”: ripartendo dalla posizione inziale, lasciando il capo in asse con la colonna vertebrale, ruotiamo verso sinistra, poi verso destra, senza mai forzare oltre il nostro limite. Vedrai che ogni volta guadagnerai qualche millimetro nel movimento”.

Facile.

“Torniamo nella posizione di partenza e, sempre curando di tenere la testa lontana dal corpo, come se qualcuno ci tirasse per i capelli verso il cielo, portiamo l’orecchio sinistro verso la spalla sinistra poi, passando per la posizione iniziale, l’orecchio destro verso la spalla destra. È un semicerchio che consente di allungare i muscoli di destra, quando andiamo a sinistra, e viceversa”.

Capito.

“Per ultimo, partendo dalla posizione iniziale, portiamo il mento allo sterno, come nel primo esercizio e, a questo punto, tracciamo col capo dei cerchi che partono dal petto e tornano al petto, ruotando sulla spalla, sulla nuca e sulla spalla opposta, alternandone uno a destra e uno a sinistra. Mi ripeto, perché è importante, dobbiamo fare ogni esercizio lentamente, con presenza, senza mai superare i nostri limiti: non è un gioco di forza, il senso è abbandonarsi, rilassare. Come dice Nicolò Fabi: “vince chi molla. Mi sa che ci sentiremo ancora per altri consigli, visto che il collo è solo una delle parti che si indolenziscono. Per adesso, ti ringrazio e vado a provare questa sequenza che, mi sa, diventerà una abitudine”.

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