QATAR 2022 – IL MONDIALE DOVE SI NOLEGGIANO I TIFOSI

Un uomo può cambiare tutto ma non può cambiare una passione questa frase la pronuncia Sandoval uno dei protagonisti del film argentino “Il segreto degli occhi” che ha vinto il premio Oscar nel 2010. Facile, quasi elementare applicare questa verità al calcio e soprattutto alla passione incondizionata che si ha per la propria nazionale. Anche questo però potrebbe lasciare il passo ad una nuova moda che in Qatar potrebbe aprire una nuova frontiera del tifo da stadio.

Tifosi locali noleggiati per tifare tutte le Nazionali partecipanti. No, non è uno scherzo. A primo impatto potrebbe sembrare una scena di “ The Truman Show” (Weir, 1998), in realtà è il racconto dal vivo di ciò che sta succedendo attualmente in Qatar. In vista dei Mondiali di calcio 2022, migliaia di tifosi figurantu sono apparsi sui canali ufficiali di Instagram e Tik Tok del paese mentre indossavano le maglie di Spagna, Argentina e Brasile come fossero veri e propri supporters arrivati in massa da questi paesi. A rendere il tutto ancor più esilarante, è il fatto che in realtà sono sempre le stesse persone che cambiano il loro abbigliamento in base alle necessità o, meglio, alle direttive.

Secondo voci autorevoli, sembra che gli emiri abbiano pagato centinaia di lavoratori migranti per far finta di essere tifosi sportivi, mandati in giro per le strade della capitale. Una trovata, se così si può definire, che sollevato un polverone misto tra ilarità ed indignazione. In molti si sono domandati il perché di tutto questo, anche se in realtà la risposta appare scontata: un Mondiale per la prima volta negli Emirati, per di più in inverno con un fuso orario differente. Tre fattori che non possono far altro che segmentare il target di tifosi disponibili a partecipare all’evento.

Il Comitato organizzatore del Mondiale in Qatar ha respinto per il momento le accuse e con un comunicato ha precisato che “I tifosi di tutto il mondo hanno recentemente contribuito all’atmosfera locale, organizzando passeggiate e sfilate e accogliendo le varie squadre nazionali all’arrivo nei loro hotel. Numerosi giornalisti e commentatori sui social media si sono chiesti se si trattasse di fan ‘veri’ o di figuranti. Respingiamo completamente queste affermazioni, che sono sia deludenti che non sorprendenti”.

Non è la prima volta in cui le autorità del Qatar vengono rimproverate di assumere finti tifosi, nel tentativo di far apparire pieni i loro stadi. Già nel 2014, durante un’altra contestata competizione internazionale, diverse centinaia di lavoratori migranti vennero pagati per andare ad assistere alle partite di beach volley del Qatar Open. Questa volta però, le autorità si sono mosse ancora prima del calcio d’inizio. Un comportamento che non fa altro che tradire la cultura e l’amore che ci sono verso lo Sport, oltre che alquanto irrispettosa nei confronti dei veri tifosi. Nonostante le smentite di rito i dubbi stanno lasciando spazio alle certezze e la domanda che ci si pone è da chi avranno preso spunto per questa nuova attività lavorativa di “noleggio tifosi”. Per chi se lo fosse perso c’è un film cult del 1982 “Il tifoso, l’arbitro ed il calciatore” in cui un Pippo Franco d’annata si trasforma all’interno della stessa partita da tifoso della Lazio a tifoso della Roma, invertendo il verso della giacca e del cappello prima di entrare in curva. Speriamo solo che i nuovi tifosi non scordino il colore delle maglie della squadra per cui esultare altrimenti addio premio di produzione.

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