CALCIO E SOCIAL: QUANDO “SEGUIRE” UNA SQUADRA NON E’ PIU’ QUESTIONE DI TIFO

Il Manchester United è di certo una delle squadre più seguita al mondo con circa 650 milioni di tifosi sparsi su tutto il globo terrestre. Dietro di lei c’è il Barcellona che ne ha 450 milioni dimostrando la netta superiorità a carattere mondiale. Insomma una bella differenza che ha portato i “Red Devils” ad avere su instagram oltre 61 milioni di followers fino a pochi giorni fa.

Come è evidente da diversi anni i social hanno cambiato il modo di approcciare dei tifosi al proprio club, ma anche allo sport in generale. In passato per avere un’interazione con i campioni preferiti era necessaria la presenza fisica allo stadio o sui campi d’allenamento. Oggi è tutto molto più semplice perché si può interagire con video messaggi o con foto attraverso gli account ufficiali delle società e soprattutto dei calciatori. Proprio questi ultimi hanno fatto leva sulla tecnologia per aprirsi nuove vie di comunicazione ed anche nuove prospettive commerciali che li hanno resi popolari come se non più del club in cui giocano.

Lo United, quindi, è la massima espressione in termini commerciali di un club di calcio come vendita di materiale ufficiale. Tutto questo però è valso a poco per circa 2 milioni di tifosi che mi verrebbe da chiamare più utenti che all’uscita della notizia della separazione con Cristiano Ronaldo hanno tolto il segui al club su instagram. Una protesta “violenta” a mezzo social senza precedenti con commenti al vetriolo di centinaia di migliaia di tifosi che hanno contestato apertamente le scelte della società e del tecnico. Si è arrivati ache ad invitare gli altri followers a smettere di seguire il profilo del club. Allo stesso tempo Cristiano Ronaldo festeggiava il superamento dei 500 milioni di followers andando in controtendenza con il suo ex club. Eppure CR7 seppur uno dei migliori giocatori della storia del calcio rimane pur sempre un calciatore che prima o poi sarà costretto ad appendere le scarpe al chiodo. Lo United come tutte le squadre di calcio sono destinate ad accompagnare tutta l’intera vita del tifoso e per tale ragione dovrebbero essere più importanti anche di quello che molti reputano il più grande calciatore della storia.

Siamo arrivati all’evoluzione del “tifoso-social” per il quale il campione è più importante del club? Di certo tifare una squadra oggi è diverso di quanto lo fosse 30 anni fa prima dell’arrivo di internet. Questo è un fenomeno che deve far riflettere “in primis” le società che dovrebbero aprire i loro canali di comunicazione come fanno i calciatori che con i social hanno trovato un mezzo per farsi vedere più umani ai tifosi. E’ un gioco sottile in cui concedersi di più ai propri sostenitori normalizza la figura dell’atleta che ad oggi è invece visto come un super uomo. Non conviene mettersi contro Superman perché volente o nolente passerà sempre lui come supereroe, mentre l’antagonista sarà sempre il nemico. Una lezione che coloro che gestiscono la comunicazione delle società dovrebbero tener presente perché ad oggi i social rivestono un’importanza non solo comunicativa, ma anche se non soprattutto commerciale e strategica. Cristiano Ronaldo ad oggi ha dimostrato che con la sua gestione della comunicazione ha ribaltato il modo di tifare. Per 2 milioni di followers sui 61 milioni seguire Cristiano Ronaldo è più importante che tifare o seguire lo United. Qualcuno ha sbagliato e di certo non è stato CR7 che anche stavolta come spesso gli è riuscito in campo ha vinto la partita da solo.

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