GENOA – BUFERA DOPO LA CONVOCAZIONE DI PORTANOVA: LA GIUSTIZIA AI TEMPI DEI SOCIAL

Come spesso accade nel calcio sono i social a scavare nel profondo dell’opinione pubblica per far uscire fuori gli umori di una pizza. Di certo l’argomento è delicato perché riguarda una condanna penale di primo grado per stupro che è stata inflitta a Manolo Portanova che di professione fa il calciatore. Stavolta è accaduto al Genoa constatare come nonostante non si sia giunti ad una condanna definitiva e come in Italia viga la presunzione d’innocenza i tifosi si siano schierati, almeno quelli che navigano sui social, contro il loro calciatore. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo la condanna inflitta dal GUP di Siena, è stato l’inserimento nella lista dei convocati per la sfida casalinga contro il Sud Tirol. Il post su Instagram con il quale la società ha comunicato la lista dei calciatori a disposizione di Gilardino è stato inondato di commenti. La maggior parte in senso negativo. Si passa da “Siete un’indecenza rara” a “mi fate vergognare di tifare questa squadra”. C’è anche qualcuno che prova a dare una lettura diversa “Il Genoa ha fatto la cosa giusta aspettate la sentenza definitiva”. La frase che più ci ha colpito è quella di una ragazza che scrive “Fate campagne contro la violenza sulle donne e poi convocate una persona colpevole di stupro. Fatevi un esame di coscienza. Che schifo”. 

Il dibattito lascia spazio ad ogni tipo di interpretazione e qualsiasi tipo di decisione avrebbe portato a delle conseguenze che avrebbero potuto non essere condivise dai tifosi. Una patata bollente che è di difficile gestione sulla quale non possono escludersi ulteriori colpi di scena. L’interrogativo che viene da porsi è come si deve comportare una società in queste situazioni. L’esempio di Greenwood che in Inghilterra è stato sospeso dal Manchester United dopo l’essere stato arrestato per stupro e violenza potrebbe essere quello più simile anche se le circostanze non sembrano calzare a pennello. Non c’è al momento un modus operandi sul quale uniformarsi. Quello che emerge è che se i processi giustamente si fanno nelle aule di Tribunale, i social a volte possono fungere da cassa di risonanza di quel malcontento generale che si genere quando si toccano argomenti così importanti come la violenza sulle donne. Forse 30 anni fa senza social network questa vicenda sarebbe stata gestita in maniera diversa perché non ci sarebbe stato modo d’interpretare la volontà del popolo. Uno strumento di certo che non copre la totalità delle persone, ma che di certo da il polso in maniera indicativa della situazione.

Il Genoa aveva scelto una linea che è stata ribadita nel comunicato di due giorni fa. “La condanna di Manolo Portanova è un caso per ora unico nel mondo del calcio italiano, non vi sono precedenti e stiamo studiando come comportarci partendo sempre dal presupposto che si tratta solo del primo grado di giudizio e fino alla fine della sentenza definitiva per noi vale la presunzione d’innocenza”. E’ giusto sottolineare come la decisione del club resta perfettamente in linea con la legge italiana, anche se come abbiamo visto altamente impopolare.

Quanto accaduto sui social però ha portato la dirigenza a decidere di lasciare in tribuna Portanova questo pomeriggio nella gara vinta per 2-0 contro il Sudtirol. Anche sotto i post che riportano i 3 punti per la squadra di Gilardino continuano i commenti contro la società ed il giocatore. Al momento non vi sono certezze al riguardo se non quella che vedrà domenica il Grifone in campo contro l’Ascoli. Con o senza Portanova lo scopriremo…

Foto Twitter Genoa

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